Nei post precedenti abbiamo visto che, per imparare il giapponese, bisogna memorizzare un quantitativo enorme di informazioni. Ci sono circa 2000 kanji da imparare, e un minimo di diecimila composti, più un numero ancora maggiore di frasi d'esempio. Diventa abbastanza evidente la necessità di ottimizzare lo studio in modo da:
- ridurre al minimo il numero di ore necessarie per raggiungere il nostro obiettivo
- massimizzare il livello di ritenzione delle informazioni apprese, ovvero ridurre al minimo la possibilità di dimenticare ciò che si è imparato
Alla fine dell'Ottocento, il filosofo tedesco Hermann Ebbinghaus pubblicò un trattato in cui presentò i risultati dei suoi studi, introducendo due importanti concetti:
- curva dell'oblio (forgetting curve in inglese): secondo Ebbinghaus, l'oblio segue un ritmo esponenziale, ovvero un fatto è velocemente dimenticato nelle prime ore, e poi in pratica tende a decadere con più lentezza.
- effetto di spaziatura (spacing effect in inglese): questo fenomeno prevede che imparare del materiale attraverso una distribuzione di questo nel tempo sia più efficace che imparare tutto insieme in una singola sessione.
Negli anni Settanta, lo scienziato tedesco Leitner pubblicò So lernt man lernen ("Come imparare ad imparare"), dove descriveva il "sistema Leitner". Il metodo prevedeva che le nozioni da imparare fossero scritte nella forma di domanda e risposta, scritte rispettivamente una davanti ed una dietro ad un cartoncino per il ripasso, noto internazionalmente con il nome di flashcard.
Come mostrato nella figura, nel sistema Leitner i mazzi di flashcard vengono tenuti in una serie di scatole graduate per difficoltà delle informazioni contenute. Nel diagramma in figura, la scatola a sinistra viene considerata la più difficile, perché è la scatola in cui vengono inserite nuove informazioni che ancora non si sono memorizzate. Ogni volta che si risponde correttamente ad una domanda, la relativa flashcard avanza nella scatola successiva, considerata quindi di livello più facile. Ad ogni errore, la flashcard corrispondente viene riportata nella prima scatola. Ad ogni sessione di studio si ripassano tutte le flashcard nella scatola più difficile (a sinistra nel diagramma in figura), mentre le altre scatole possono essere riviste meno frequentemente, ad esempio la seconda scatola ogni 3 sessioni, la terza ogni 6 sessioni, e così via.
Nel 1982 Piotr Wozniak, uno studente polacco di Biologia molecolare, insoddisfatto dei suoi progressi nello studio, si imbarcò - ignaro degli studi di Ebbinghaus - in uno studio personale, che lo portò a risultati simili a quelli ottenuti cent'anni prima da Ebbinghaus. Nel 1987, passato agli studi di Informatica, Wozniak scrisse SuperMemo, il primo programma per computer che impiegava il concetto di ripetizioni spaziate.
Da allora, sono state sviluppate decine di soluzioni informatiche che utilizzano il sistema delle ripetizioni spaziate (in inglese Spaced Repetition System, SRS). Tra esse meritano di essere nominate:
- Anki, probabilmente la più usata, disponibile gratuitamente per Windows, OS X e Linux e, a pagamento, per iOS e Android.
- Memrise, una implementazione SRS completamente online basata sul concetto di crowdsourcing.
- StickyStudy Flash!, una applicazione per iOS facile da usare, graficamente accattivante e anche molto economica. (StickyStudy offre anche una versione specifica per kanji, ma non la raccomando, visto che, come abbiamo visto e come vedremo meglio, non consiglio assolutamente di studiare i kanji da soli, bensì preferisco integrarli con composti e frasi d'esempio)
Conoscevate già il sistema SRS? Se si, lo avete mai adoperato? Avete esperienza con qualche altro strumento SRS che io non ho menzionato? Lasciate un commento con le vostre esperienze al riguardo!