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Francesco Gallarotti

I'm just another software engineer from Italy. I studied/worked/lived in New York state since 2000 to 2011, when I moved back to Italy. I love my wife, my three English Cocker Spaniels, landscape and portrait photography and simmering spicy curries. I have started learning Japanese numerous times.

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Imparare il giapponese presenta una serie di ostacoli che non si incontrano quando si impara una qualunque lingua occidentale. L'ostacolo più ovvio è l'apprendimento dei kanji, i caratteri cinesi importati in Giappone nel quinto secolo. Il numero di kanji nel dizionario cinese Kangxi si aggira intorno ai 49.000! Fortunatamente per noi, il numero di kanji usati comunemente si aggira intorno ai 2.000. Duemila simboli, e di ciascuno bisogna imparare:

  • il significato
  • come si legge (e, tanto per rendere le cose più difficili esistono due tipi di lettura, come vedremo in seguito)
  • come si scrive (ovvero l'ordine esatto con cui i tratti che compongono il carattere sono scritti)

Come se non bastasse, i simboli kanji vengono spesso utilizzati in gruppi di 2 o più simboli, assumendo così ulteriori significati e letture. Quest'ultima, tra l'altro, è una caratteristica comune a molti altri linguaggi, incluso l'italiano. Basti pensare a quante parole italiane e inglesi sono composte associando parole diverse. Per esempio, in italiano, la parola portalettere è composta dalle parole porta (che deriva dal verbo portare) e lettere. Per fare un esempio dalla lingua inglese, in cui questo processo è molto più comune, prendiamo la parola firefighter (vigile del fuoco), ovviamente composta dalle parole fire (fuoco) e fighter (lottatore, combattente, guerriero).

Quello che spaventa i principianti, comunque, è l'idea di dover imparare 2000 simboli che non sembrano avere alcun senso (a parte qualche rara eccezione). Come se non bastasse, alcuni di questi simboli sono alquanto complessi, visto che sono composti da più di 10 tratti!! Le parole in italiano, inglese e, in generale, in ogni lingua occidentale, sono fatte di un numero finito di lettere e questo rende le cose più facili da memorizzare, in generale. Non sarebbe bello se anche il giapponese avesse una sorta di alfabeto da poter usare per memorizzare più facilmente i kanji? La buona notizia è che uno strumento simile esiste, anche se non si tratta esattamente di un alfabeto.

Si tratta dei radicali. Ne esistono esattamente 214 (con qualche variazione) e di questi solo la metà sono usati comunemente. Per comodità, ho compilato la seguente tabella (cliccate sull'immagine qua sotto per scaricare il PDF da stampare) che include tutti i radicali (con le loro rispettive variazioni) ordinati per numero di tratti. Come potete notare, ho marcato i radicali usando dei colori per evidenziarne la loro frequenza.

  • In grigio ho marcato quelli usati rarissimamente e che, per semplicità, possiamo per il momento evitare di considerare.
  • In giallo quelli usati comunemente (una cinquantina)
  • In rosso quelli che si trovano usati molto comunemente (poco più di una trentina)

Tabella dei Radicali

Come avrete sicuramente notato, ad ogni radicale è associato un significato. Siccome alcuni di questi radicali, quando presi da soli, sono anche kanji, spesso la parola usata come significato del radicale è proprio il significato del kanji stesso (per comodità, quando questo succede, il significato è scritto in STAMPATELLO).

Prendiamo in considerazione un esempio: il radicale 9 () ha associato il significato di PERSONA, perché il kanji significa PERSONA. Nonostante ciò, il significato associato al radicale deve essere considerato esclusivamente come uno strumento per facilitare la memorizzazione dei kanji in cui questo radicale è utilizzato.

Vediamo un esempio concreto, per cercare di spiegare meglio questo importante concetto. (yasu = riposo) è composto dai radicali (hito = persona) e (ki = albero). Come si vede, né il significato di persona, né quello di albero contribuiscono al significato del kanji finale. Eppure, i due significati possono essere utilizzati come strumento mnemonico per ricordare il significato del kanji. Ad esempio, per aiutarmi a ricordare che 休 significa riposo, posso immaginare una persona (人) seduta contro un albero (木) a fare la siesta, ovvero a riposare.

In altre parole, nonostante a ciascun radicale sia associato un significato, è sbagliato farsi la domanda "per quale motivo il radicale ALBERO fa parte del kanji RIPOSO?". Questa domanda essenzialmente avrebbe lo stesso senso della seguente, in riferimento all'italiano: "per quale motivo la parola CASA contiene la lettera S?". Questo concetto è fondamentale ed è spesso ignorato da molti libri di testo e da insegnanti di giapponese, e questo tende a causare confusione soprattutto ai principianti.

Conoscevate già i radicali? Avete già incominciato a studiare i kanji? Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato e come avete fatto a superarle? Scrivete un commento a questo post, lasciando i vostri consigli e raccontando la vostra esperienza! Grazie!!!

Una nota riguardo al file PDF che potete scaricare cliccando sulla tabella qua sopra: questo file viene distribuito secondo la licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported License. Per vedere una copia di questa licenza, si prega di visitare l'indirizzo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/